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LAVORAZIONE ARTIGIANA DEI METALLI A FERMO (MARCHE): PASSIONE/ARTE DI MARCO RUTILI

Ho incontrato Marco Rutili, papà di Camilla e Giorgia nella scuola elementare di Salvano prima, nella media di Torre di Palme poi, scuole dove hanno frequentato le giovani figlie, ora ventenni. Marco, 56 anni, è un artigiano della lavorazione di metalli, di ferro battuto, di alluminio, di acciaio inox, di rame, di bronzo, che fin da subito ha collaborato con le insegnanti per la realizzazione dilaboratori adatti ai bambini, facendoli innamorare del lavoro artigianale e degli oggetti creati.

La sua bottega, percorrendo la S.S.16 Adriatica, è un locale ampio, pulito, ordinato. Marco ha un linguaggio raffinato, colto, competente, unito a capacità pratiche e creative notevoli. Del committente cerca d’interpretare i gusti, studia i contesti, fa la proposta e quando c’è l’architetto di mezzo discute l’opera, arricchendola delle sue idee. Elabora un bozzetto grafico che conserva accuratamente. È fabbroferraio diplomato al Liceo artistico, con tanta creatività, che non si apprende a scuola, ma è un dono che si affina e si perfeziona con l’esperienza. 

Girando per la bottega osservo tre forni, con sopra i martelli, la staffatrice che piega il metallo, il maglio pneumatico, i tubi della fiamma ossidrica. Ascolto le martellate con cadenza ritmica che servono a forgiare il ferro rovente nella forma desiderata. E’ una musicalità gradevole che aiuta gli occhi a seguire in armonia il lavoro.

Nel 1870, i Rutili abitavano a Lapedona, in bottega si fabbricavano soprattutto attrezzi per l’agricoltura. Poi i tre figli di Amedeo, prima generazione, si spostarono a Marina Palmense. Aprirono le loro botteghe. Marco, finito il militare, imparò l’arte di suo padre Armando e da suo zioUmberto, coniugando l’innovazione con la tradizione. Mi mostra le sue creazioni al computer: oggettistica, pezzi di araldica per portoni e portali, un portone in ferro battuto bullonato, senza saldature e con un sistema di isolamento termico ed acustico, un cancello come “Un albero della vita” dalle profonde radici, le maniglie artistiche, i ricci realizzati a mano, il gioco degli incastri. 

“Vi è una notevole richiesta di lavorazione del ferro battuto – dice – mancano i giovani, oltretuttol’istituto professionale non ha un adeguato indirizzo di specializzazione”. I suoi pezzi stanno nelle riviste specializzate e nei libri d’ arte. Le produzioni arrivano nel fermano, nella regione Marche, in tutta Italia, negli USA, in Russia, in Olanda, in Germania, in Inghilterra e non solo. Ha appena realizzato un giardino d’ inverno in un villino liberty di Campofilone, il cui proprietario è un avvocato della Corte d’Appello di Bruxelles. Estro, passione, professionalità rendono le creazioni uniche. Gentile, garbato, innovativo, creativo, Marco coglie nelle sue creazioni l’anima dei metalli per trasformarli in arte, in capolavori.

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